La struttura del nome
I nomi sono composti da parti che possiamo dividere e spiegare:
la radice, è la parte della parola che esprime il suo significato;
la desinenza, è la parte della parola che indica le sue caratteristiche grammaticali (genere e numero).
cas - a
ragazz -o
mar -e
libr -i
cas - | ragazz - | mar - | libr - |
a | o | e | i |
Le radici, fanno capire di che cosa parliamo mentre le desinenze indicano, seguendo gli esempi:
a è la desinenza che ci indica che il nome casa è singolare femminile,
o è la desinenza che ci indica che il nome ragazzo è singolare maschile,
e è la desinenza che ci indica che il nome mare è singolare maschile,
i è la desinenza che ci indica che il nome libri è plurale maschile.
I nomi come questi (composti solo dalla radice e dalla desinenza) si chiamano nomi primitivi.
Si dice primitivo quel nome che, essendo formato da radice + desinenza, non si può smontare in più parti.
Partendo da questi nomi fondamentali si sono formati tutti gli altri nomi: nomi derivati, nomi alterati e nomi composti.
I nomi derivati
Libro è un nome primitivo. Libreria è un nome derivato: mantiene la stessa radice del nome libro (libr-), da cui deriva, ma ha un suffisso differente (-eri) seguito dalla desinenza (-a), che ne modifica il significato. Libro e libreria sono due cose diverse.
esempio di nomi primitivi, ciascuno con i propri derivati:
porta è un nome primitivo, portiere e portiera sono due nomi derivati, con la stessa radice di porta (port-)
mare è un nome primitivo, mareggiata e marinaio sono due nomi derivati di mare, con la sua stessa radice (mar-)
cane è un nome primitivo, canile è un nome derivato, con la stessa radice di cane (can-)
I nomi alterati
Qualche volta il nome può cambiare per esprimere una sua qualità (grande, piccolo, bello, brutto), senza usare l’aggettivo qualificativo.
Per farlo si prende la radice del nome e si aggiunge un suffisso. Si formano così i nomi alterati.
I nomi alterati sono di 4 tipi:
1) diminutivi,
2) accrescitivi,
3) vezzeggiativi
4) peggiorativi(o dispregiativi).
- I diminutivi possono essere ottenuti con i suffissi:
-ino:
mamma - mammina,
minestra - minestrina,
pensiero - pensierino,
ragazzo – ragazzino,
bello - bellino,
difficile - difficilino.
Possiede anche due varianti:
-icino e -olino:
bastone - bastoncino,
libro - libriccino,
sasso - sassolino,
topo - topolino,
magro - magrolino.
- Il suffisso alterativo -ino può unirsi ad altri per il cumulo dei suffissi:
casa - casetta - casettina,
gonna - gonnella - gonnellina.
bacio - bacetto,
camera - cameretta,
casa - casetta,
lupo - lupetto,
basso - bassetto,
piccolo - piccoletto.
albero - alberello,
asino – asinello,
paese - paesello,
rondine - rondinella,
povero - poverello.
- Vi sono le varianti con interfisso -icello e -erello:
campo – campicello,
fatto - fatterello,
fuoco - fuocherello.
- -uccio (ha valore peggiorativo o, più comunemente, vezzeggiativo):
avvocato - avvocatuccio,
casa - casuccia,
caldo - calduccio.
asta - asticciola,
festa - festicciola,
porto - porticciolo.
Talvolta ha anche senso peggiorativo: donna - donnicciola.
- -ucolo (ha valore peggiorativo):
donna - donnucola,
maestro - maestrucolo,
poeta - poetucolo.
faccenda - faccenduola,
montagna – montagnola,
poesia - poesiola.
contadino – contadinotto,
giovane - giovanotto,
ragazzo - ragazzotto,
basso - bassotto,
pieno - pienotto.
- Indica un animale giovane in:
aquila - aquilotto,
lepre - leprotto,
passero - passerotto,
volpe - volpacchiotto,
orso - orsacchiotto.
- -acchiotto (ha valore diminutivo - vezzeggiativo):
lupo - lupacchiotto,
furbo - furbacchiotto.
- -iciattolo(ha valore diminutivo - peggiorativo):
febbre - febbriciattola,
fiume – fiumiciattolo,
mostro - mostriciattolo.
Alterati accrescitivi
-one:
febbre - febbrone,
libro - librone,
mano - manona,
ghiotto - ghiottone,
pigro - pigrone.
- Si possono alterare tutti i nomi comuni (di persona, di animale e di cosa) concordando opportunamente il suffisso al genere e al numero del nome.